Pomodori secchi alla contadina

Descrizione

Pomodori secchi alla contadina

Categoria: I SOTTOLI – codice prodotto: 1582

 

Confezione: vaso ml. 314 – Peso netto g. 270 – TMC: 36 mesi

 

Ingredienti: pomodori secchi 60%, olio extra vergine d’oliva, capperi, aglio, origano, peperoncino, sale.

Metodo di conservazione: conservare il prodotto in luogo fresco e asciutto.

Tenere lontano da fonti di calore per evitare che se ne alteri il sapore. Dopo

l’apertura, il prodotto può essere tenuto in frigo per 4-5 GG.

Prodotto senza glutine, senza conservanti, senza coloranti, senza aromi

artificiali, senza grassi idrogenati.

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Cenni informativi (fonte wikipedia)

Origine del termine

Il termine pomodoro è da attribuire al botanico senese Pietro Andrea Mattioli che per primo documentò il frutto in Italia nel suo Medici Senensis Commentarii del 1544, dove lo definì mala aurea. Lo stesso botanico lo ha tradotto letteralmente in italiano come “pomo d’oro” (per il suo caratteristico colore giallo oro prima dell’ultima fase di maturazione) prima nel suo Commentario a Dioscoride  (1574) e poi nel suo Herbarius.

La data del suo arrivo in Europa è il 1540, quando il condottiero spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria con alcune piantine, la cui coltivazione diffusa si ebbe tuttavia solo nella seconda metà del XVII secolo.

In Italia la storia documentata del pomodoro inizia a Pisa il 31 ottobre 1548, quando Cosimo de’ Medici ricevette dalla sua tenuta fiorentina di Torre del Gallo un cesto dei pomodori nati da semi regalati alla moglie, Eleonora di Toledo, dal padre, Viceré del Regno di Napoli. Appare verosimile, però, che la prima regione italiana a conoscere la nuova pianta fu la Sicilia, per la diretta influenza della Spagna sull’isola; sembra infatti che da lì provengano le ricette italiane a base di pomodoro più antiche.

Tuttavia, già nel 1572 in una lettera di Costanzo Felici a Ulisse Aldrovandi si fa riferimento ad una varietà di colore “rosso gagliardamente”, che poi venne selezionata nel tempo e divenne prevalente.

Inizialmente si pensò che fosse una pianta velenosa, in quanto somigliava all’erba morella. Difatti, di fronte al dubbio, venne adottata assieme alla patata e a quella americana, come pianta decorativa.

 

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